Aziende italiane pronte per il cloud

1381390_42110931Le diffidenze e i dubbi di qualche tempo fa, sembrano essere dissipati. Come accade per ogni nuova tecnologia e servizio, con l’uso diventa parte della nostra vita, naturale e necessaria. Forse è per questo che il cloud ora sta registrando una crescita anche in ambito aziendale.
A dimostrarlo i numeri raccolti dall’Osservatorio Cloud & ICT as a Service (promosso dalla School of Management e di cui Alcatel-Lucent è partner). Secondo i dati riportati nello studio, nell’ultimo anno il mercato del Cloud in Italia è cresciuto del 31%, raggiungendo il valore di 1,18 miliardi di euro. Mentre la spesa in servizi Public Cloud dal 2013 a oggi è aumentata del 40%, raggiungendo quota 320 milioni di euro.
Anche in Italia, dunque, sebbene in ritardo rispetto ad altre nazioni, l’utilizzo del Cloud inizia ad essere accolto di buon grado dalle aziende, che iniziano a rivoluzionare il Sistema informativo aziendale. Questo nonostante le paure e i limiti vissuti sino ad ora: infrastrutture latenti, scarsa personalizzazione, dubbi sulla sicurezza e paura della perdita di controllo dei dati aziendali, normative. Su tutti questi dubbi, vincono però i benefici del Cloud, ormai imprescindibili soprattutto in alcuni ambiti applicativi. Tra questi abbiamo Social & Web Analytics (32%), Risorse Umane (26%), Posta elettronica & Office Automation (23%),Enterprise Social Collaboration/Intranet (15%), Document Management (13%), ma anche e-commerce (15%), soluzioni verticali per il business (11%) e CRM & Sales (8%).
Gli IT manager, quindi, non hanno più dubbi sull’utilità del cloud e sono pronti a investire e ad affrontare la sfida che le nuove tecnologie pongono davanti ai sistemi aziendali. Come ha dichiarato Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud & Ict as a Service, «A distanza di un anno i numeri di mercato evidenziano come l’opportunità di un `cambiamento possibile´ è a tutti gli effetti un trend dirompente», un trend che «potrà incidere in modo significativo sulle modalità di fruizione delle tecnologie, condizionando fortemente le scelte strategiche e di investimento delle imprese».