L’ICT nelle imprese italiane
Nello scorso post, abbiamo visto i dati diffusi dall’ISTAT sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle imprese, concentrandoci sulla parte del report che riguarda la connettività e l’uso dei media sociali. Il 2014 ha segnato un trend positivo non solo per quanto riguarda il rapporto tra imprese italiane e internet, ma anche per l’utilizzo dell’ICT a supporto dell’attività organizzativa aziendale.
Software e fatture elettroniche
Rimangono esclusivamente fedeli alla carta solo l’8,2% delle imprese, mentre sale la percentuale di imprese che utilizzano la fatturazione digitale, sebbene in formati non adatti all’elaborazione digitale (56,7%). La fatturazione elettronica in un formato adatto all’elaborazione automatica, invece, viene usato da un esiguo 5,4%.
Crescite importanti riguardano l’uso di software CRM. Anno dopo anno (dal 13,3% del 2009 al 28,2% del 2014), aumentano le aziende che si avvalgono di software per la raccolta di dati sulla clientela. Anche la gestione delle risorse viene affidata da sempre più aziende a software ERP. Se nel 2009 solo il 9,7% delle imprese adottava software ERP, nel 2014 questa percentuale è arrivata al 37,2%.
Cloud computing
Le imprese italiane sono orientate soprattutto verso l’adozione di strumenti ICT che possano aiutarle a ridurre i costi e a migliorare l’efficienza. Per questo il cloud computing risulta una scelta interessante che nel 2014 è stata fatta dal 40,1% delle imprese con almeno dieci addetti. Mentre le imprese con almeno 250 addetti che acquistano servizi di cloud computing sono il 47,4%. Le aziende “tra le nuvole” sono le agenzie di viaggio e tour operator (61,4%), quelle legate al settore dell’ICT (54,0%) con particolare riferimento ai servizi di informatica (57,2%), a quelli editoriali (52,9%) e delle telecomunicazioni (52,2%).
Il cloud viene usato soprattutto per la posta elettronica, usata dal 34,5% delle imprese. A seguire le imprese italiane acquistano servizi cloud computing per l’utilizzo di software per ufficio (16,5%), l’impiego di applicazioni software per la finanza e la contabilità (13,4%), i servizi di archiviazione di file (12,7%), l’hosting di database dell’impresa (11,1%) e di applicazioni software CRM (5,8%) e l’utilizzo di potenza di calcolo per eseguire software dell’impresa acquirente (3,2%).
Al cloud computing, le imprese che usano il servizio riconoscono la facilità d’uso e la limitata necessità di competenze informatiche specifiche tra gli addetti (proprio per questo nelle imprese di piccole dimensioni le attività di manutenzione e sviluppo sono lasciate al fornitore cloud) e la scalabilità dei servizi.
Tra i contro, invece, vengono citati dalle aziende che usano servizi cloud il rischio di violazione della sicurezza (20,2%) e la scarsa conoscenza dei vari servizi (21,1%). Stessi dubbi che frenano le imprese che ancora non adottano servizi di cloud computing. Altri fattori di rischio, secondo le imprese più grandi, sono la difficoltà di trasferire dati in caso di recesso del contratto con il fornitore (25,5%); l’incertezza del quadro legislativo di riferimento, in particolare nei casi di controversie (24,7%) e dell’ubicazione dei dati (19,8%).
Nonostante i limiti percepiti, comunque, sempre più imprese adottano i servizi cloud, per tre grandi benefici considerati: riduzione costi, flessibilità, facilità di implementazione delle soluzioni cloud.