Alcatel Lucent recupera la scatola nera del A330
Quando pensiamo ad un’azienda, ed in particolare ad una multinazionale, pensiamo alla grande macchina da soldi che si muove solo in direzione del guadagno, un’entità astratta, enorme ed affamata che insegue un solo obiettivo: il profitto.
Beh diciamo che nella maggior parte dei casi un’impresa è esattamente questo, nel senso che un’impresa ha come unico scopo la generazione del profitto e gli azionisti partecipanti all’impresa stessa lo sanno benissimo, ma a volte capitano occasioni in cui le aziende o le grandi multinazionali, hanno qualcosa semplicemente di “buono”: lo fanno per un ritorno di immagine certo, ma è comunque qualcosa di buono.
Possiamo condannare una grande impresa a livello globale che fa qualcosa di buono solo perché poi ha un ritorno di immagine? Decisamente no, ed ecco perché ci interessa portare alla vostra attenzione questa interessante iniziativa di Alcatel Lucent che decide il recupero a 3900 m di profondità dell’Airbus A330 che volando tra Rio de Janeiro e Parigi si è inabissato due anni fa.
Per l’impresa verrà usato una nave normalmente utilizzata per la posa e la riparazione dei cavi sottomarini di Alcatel Lucent, un modello di nave atto a depositare cavi ottici sul fondo del mare utilizzando anche dei robot.
Tra gli straordinari sistemi di bordo di cui la nave è disposta vi è anche un GPS che consente alla nave di rimanere in posizione con uno scarto di 1 m anche con mare forza sette.
Visto che la flotta Alcatel Lucent non è nuova a questo genere di operazioni ci sentiamo di promuovere il recupero di scatole nere, senza ombra di dubbio e senza alcuna remora morale