Centrali telefoniche e smartphone

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Smartphone come interni della nostra centrale telefonica, oggi si può!

Vi starete chiedendo cosa c’entrano due sistemi così diversi e perché li mettiamo a confronto. Uno, le centrali telefoniche, è una soluzione aziendale per la gestione delle telefonate interne, esterne, video conferenze, sedi distaccate e molto altro, mentre gli smartphone sono per antonomasia un dispositivo privato che tutti noi, o quasi, usiamo quotidianamente per parlare nella nostra vita privata e aziendale, per leggere le email, giocare, seguire i social network etc…
Quindi cosa li unisce? Semplice, uno smartphone può essere un telefono interno della nostra azienda e quindi parlare con la centrale telefonica!
Comodo vero?
Quasi tutti gli smartphone hanno pre-installato un’applicazione che in gergo si identifica con client SIP, ossia un programma che permette di collegarsi ad un server telefonico ed effettuare o ricevere telefonate da esso. Se non è presente non c’è problema sarà sicuramente scaricabarile gratuitamente oppure, come spesso accade con Alcatel Lucent o Wildix, basta installare l’applicazione proprietaria per avere tutte le funzionalità di un apparecchio fisso all’interno del proprio smartphone.
E per le centrali telefoniche? Semplice, quasi tutte le centrali telefoniche di ultima generazione hanno integrato a bordo un server telefonico SIP.
Ecco svelato l’arcano!
Se avete in azienda, o state progettando un investimento, una centrale telefonica di non più di 5 o 6 anni è molto probabile che al suo interno sia già presente la gestione dei client SIP, altrimenti spesso basta un piccolo aggiornamento software per abilitare tale funzione.
Con uno scenario del genere possiamo immediatamente capire quanto i nostri collaboratori più inclini a lavorare in mobilità come commerciali, manutentori, manager e direttori possano usufruire al massimo del proprio smartphone, magari avuto tramite l’operatore telefoniche aziendale includendo così ottime tariffe e traffico internet al di fuori della struttura aziendale, ritrovando allo stesso tempo tutte le funzionalità della centrale telefonica che abbiamo installato in ufficio.
Non stiamo parlando di futuro o di grandi aziende, anche in 5 collaboratori si può benissimo sfruttare questa tecnologia diminuendo lo spreco di tempo e lo stress.
 

Smartphone prodotto da Alcatel Lucent

smartphone alcatel lucent Vodafone 555 blue
Nuovo Smartphone Alcatel Lucent incentrato sui Social Network

Siamo in quella che da molti viene definita “l’era social” ed il motivo è presto detto: tutto quello che facciamo, o potenzialmente tutto, viene dato in pasto alle masse attraverso i social network.
Non esiste più una persona che non sappia cosa sia Facebook e nemmeno un giovane che non abbia un account Twitter, e vista questa grande predisposizione sociale delle nuove generazioni i produttori di centralini Alcatel Lucent vertono molta della loro ricerca verso la socialità mobile, ovvero verso quei telefoni che spingono le persone a condividere, spostando di fatto il proprio core business dall’assistenza Alcatel Lucent alla produzione di mezzi di comunicazione di massa.
 
Prodotto da Alcatel Lucent, il Vodafone 555 Blue ha una tastiera qwerty e un sistema operativo altamente personalizzato che mette le funzionalità Facebook al cuore del device: per esempio i messaggi di Fb compaiono con gli sms nella stessa casella in entrata, mentre un pulsante dedicato ‘F’ permette di condividere i messaggi sul sito.
Il prezzo dello smartphone dovrebbe aggirarsi sui 100 dollari, considerata la soglia cruciale per l’adozione di massa. Le due partner lo definiscono il primo device Facebook-centrico per clienti pre-pagati.
Vodafone e Facebook sperano di conquistare così non solo mercati come India, Sud Africa e Turchia, dove l’utilizzo dei cellulari e di Facebook è in rapida crescita, ma anche Paesi più maturi come la Gran Bretagna, attraendo teenager e altri pesanti utilizzatori del social networking (Fonte)
 
Ovviamente leggete tutto l’articolo alla fonte originale dello stesso, ma quello che ci piace far notare è come una azienda possa essere interessata a nuove sezioni di mercato alle quali non aveva mai nemmeno pensato, spinta dal fatto che il mercato stesso è in continuo movimento.

Skype per Android

Skype per Android
Il famoso software Skype anche su dispositivi Android

Un’azienda che si occupa di soluzioni VoIP oltre che dicentrali telefoniche per aziende, non si può certo fare sfuggire una notizia così interessante: arriva Skype su Android.

Detta così potrebbe sembrare una cosa di poco conto ma facendo due passi indietro capiremo la portata della news: tutti i cellulari, o meglio gli smartphone oggi in circolazione, hanno un sistema operativo esattamente come i computer, è più questo sistema operativo è usato più è appetibile per lesoftware house.

Bene, i sistemi operativi più usati del pianeta in ambito mobile sono, nell’ordine, Symbian(quello di Nokia per capirci), RIM (quello di BlackBerry) e a sorpresa Google Android che ha superato Windows Mobileormai in fase calante da tempo.

Ora, alla luce di queste poche informazioni, e considerando che Android è passato da una quota di mercato dell’1,6% al 9,6% in un anno, si evince che lo sbarco VoIP di Skype sulla nuova piattaforma Google non sia affatto una operazione in sordina.

L’applicazione infatti è disponibile da poche ore ed è scaricabile direttamente dal Google Market.

Fino ad ora Skype era stato il grande assente tra le applicazioni disponibili sul market di Google. Assente si, ma non per tutti. Ad oggi erano già state rilasciate alcune versioni di Skype compatibili con Android, ma queste erano riservate soltanto ad utenti di certi paesi e/o abbonati con determinati operatori (…) Skype per Android porta con sè tutte le principali caratteristiche della versione desktop” Leggi il resto delle caratteristiche su erriko.it

Se vi fosse bisogno di chiarirlo un’altra volta, appare lampante che i sistemi di telefonia VoIP, dopo essere migrati in massa anche sui sistemi mobili, stanno divenendo (o potranno divenire) uno standard de facto per quello che riguarda la comunicazione cellulare, con buona pace delle grandi lobby telefoniche che si vedranno costrette a trovare nuovi e più moderni modelli di business.

La rete mobile italiana è al collasso

Rete mobile italiana al collasso
La rete mobile Italiana al collasso

Si fa un gran parlare di rete wireless al collasso, di rete mobile che non regge e di smartphone che “succhiano” tutta la banda a disposizione delle nostra povera rete di telecomunicazioni.
Ma tutto questo è vero o una bufala?
Il problema della “mancanza di spazio” non è per nulla nuovo in ambito Web e spesso viene tirato fuori con toni allarmistici: per fare un esempio, tutti gli anni viene riproposto il problema che lo spazio di archiviazione dati stia finendo, cioè che in termini di spazio vi siano dei problemi ad archiviare tutti i dati che l’umanità produce costantemente ed in modo sempre più massiccio, ma questa è palesemente da considerarsi una bufala se si considera che i device vengono costantemente prodotti con nuove e più performanti unità di memoria di massa, quindi il problema non sussiste.
Ma per le reti wireless è la stessa cosa?
Non troppo tempo or sono Corrado Calabrò, presidente Agcom, disse queste parole in Parlamento: “Troppi smartphone, troppe chiavette Internet e la rete mobile italiana rischia seriamente il collasso” e subito i gestori di telefonia mobile dissero che non era vero e che la situazione era sotto controllo.
Ma, stando alle ultime mosse delle compagnie, le cose potrebbero stare in modo diverso:
3 Italia di recente, per ovviare ad un forte degrado delle prestazioni della sua rete mobile, ha di fatto imposto agli utenti un limite d’utilizzo non ben definito, atto a preservare la banda disponibile in caso di alto traffico.
Wind ancora offre dei piani dati “No Stop”, ma superata quota 1GB di traffico, viene limitata la velocità a soli 32Kbit.
Vodafone, sappiamo limita il VoIP e il tethering e così via un po’ con tutti i gestori.”
oneadsl.it
Se le cose stanno così allora forse lo spazio delle frequenze è davvero saturo. Se ci pensiamo in effetti, la mole di dati che ci si scambiano oggi senza fili, paragonata anche solo ad un anno fa, è enorme ed in crescita esponenziale.
Quindi forse, in questo caso, le compagnie non erano del tutto oneste nel negare quanto detto da Calabrò e la soluzione, probabilmente, sarebbe quella di assegnare nuove frequenze in modo trasparente e competitivo, per non rallentare lo sviluppo della banda larga, del Web e del wireless in un Paese in cui la tecnologia è già pesantemente compromessa.